Conosci i membri del progetto Agrimonia?

Conosci i membri del progetto Agrimonia?

Ti presentiamo il responsabile e coordinatore del progetto Agrimonia, il Professor Alessandro Fassò.

Intervista al Professor Alessandro Fassò

Con questa intervista diamo inizio alla rubrica che presenta i membri del progetto Agrimonia . Un progetto che ha la sua forza nella cooperazione tra più Università italiane ed europee per assicurare una ricerca ad ampio spettro sul tema dell’inquinamento atmosferico. Continua a seguirci e rimanere aggiornato tramite il nostro blog e sui canali social

Come ti chiami e di cosa ti occupi?

Mi chiamo Alessandro Fassò e sono professore all’Università degli Studi di Bergamo (Unibg)  dal 1996, fino al 2000 come associato, poi come ordinario. Afferisco al Dipartimento di Economia e insegno statistica alla Scuola di Ingegneria.

Quali sono i tuoi principali interessi di ricerca?

Svolgo la mia attività di ricerca prevalentemente nell’ambito della statistica ambientale e dei modelli statistici per dati spazio-temporali. Da diversi anni lavoro sui dati di qualità dell’aria. Prima sulla valutazione delle politiche di gestione del traffico automobilistico e, più recentemente, sugli effetti del lockdown legato al COVID-19. Inoltre collaboro con il gruppo di lavoro di GRUAN, nella valutazione dell’incertezza delle misure del clima nell’alta atmosfera.

Quale è il tuo contributo all’interno del progetto Agrimonia?

Sono il Principal Investigator (PI) del progetto Agrimonia. Perciò ho il ruolo di coordinamento, supervisione e indirizzo scientifico. Ho iniziato a lavorare sul progetto ben prima del suo inizio occupandomi della costruzione del gruppo di partner Università che partecipano al progetto e della costruzione del team Unibg. Inoltre ho organizzato la fase progettuale che ha riguardato l’elaborazione di idee condivise con i partner e la stesura della proposta scientifica, organizzativa e finanziaria.

Il progetto è partito il primo novembre 2021. La mia prima azione è stata la costituzione di un Advisory Board che è costituito da un esperto di chimica ambientale, il Dott. Luca Ferrero del Dip. Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca e da un esperto di monitoraggio della qualità dell’aria, il Dott. Luca D’Angelo dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia (ARPAL).
Ora insieme ai giovani ricercatori e al Dott. Paolo Maranzano – che coordina il  Working Package (WP) sui dati – sto lavorando alle successive due milestone, ovvero le basi dati per la Lombardia e la Bassa Sassonia.

Perché sono importanti per te i temi di Agrimonia?

L’inquinamento in Lombardia e nella Pianura Padana è migliorato negli ultimi trent’anni. Negli anni ’90 c’è stata la transizione dell’industria italiana dal carbone al metano e all’elettrico. Per esempio l’acciaieria Tenaris Dalmine , allora si chiamava Dalmine tubi e bruciava carbone.
In questi 30 anni l’inquinamento è diminuito. In particolare sono molto diminuite le concentrazioni di monossido di carbonio e di ossidi di zolfo.
Tuttavia è emerso che gli allevamenti intensivi hanno un forte impatto, non solo sui gas serra, ma anche sulla qualità dell’aria che respiriamo.
I liquami e il letame spanto nei campi in quantità massive producono ammonica che in atmosfera si combina con acidi lì naturalmente presenti e produce dei sali che costituiscono una gran parte del particolato secondario. Un tempo semplicemente lo ignoravamo.